Da quando ho aperto il mio blog, le persone che mi conoscono bene si stanno chiedendo come sia possibile che non ne abbia ancora parlato.
È una delle mie grandi passioni, legata alla vanità femminile ed alla moda, anche se va al di là delle mode, in quanto accessorio assolutamente senza tempo.
Sto parlando del Carré di Hermès.
Non so dire quando e come sia nata questa mia grande passione per Hermès in generale e per il Carré in particolare, anche se, pensando alla mia infanzia, ricordo molto bene le riviste di moda che sfogliavo e leggevo da mia zia Anna, quando passavo le mie vacanze da lei. Aveva sempre Annabella (mitica), Gioia e Grazia, ed io mi scatenavo anche sui numeri vecchi in quanto per me sempre nuovi, anche perché a casa mia le riviste erano OGGI oppure GENTE, Famiglia Cristiana e TV Sorrisi e Canzoni.
Pertanto posso supporre di avere iniziato lì a coltivare il mio interesse per la moda e tutto quanto gira intorno ad essa.
Sta di fatto che già adolescente (14/15 anni) rubavo indisturbata foulard e sciarpe in seta dai cassetti di mia mamma, che solitamente riceveva in regalo e che sarebbero rimasti ad ammuffire visto il suo interesse per questi accessori.
Sto parlando del Carré di Hermès.
Non so dire quando e come sia nata questa mia grande passione per Hermès in generale e per il Carré in particolare, anche se, pensando alla mia infanzia, ricordo molto bene le riviste di moda che sfogliavo e leggevo da mia zia Anna, quando passavo le mie vacanze da lei. Aveva sempre Annabella (mitica), Gioia e Grazia, ed io mi scatenavo anche sui numeri vecchi in quanto per me sempre nuovi, anche perché a casa mia le riviste erano OGGI oppure GENTE, Famiglia Cristiana e TV Sorrisi e Canzoni.
Pertanto posso supporre di avere iniziato lì a coltivare il mio interesse per la moda e tutto quanto gira intorno ad essa.
Sta di fatto che già adolescente (14/15 anni) rubavo indisturbata foulard e sciarpe in seta dai cassetti di mia mamma, che solitamente riceveva in regalo e che sarebbero rimasti ad ammuffire visto il suo interesse per questi accessori.
Già allora mi sbizzarrivo indossandoli nei modi più disparati: cintura sui jeans, cravatta sulla camicia e in estate diventavano dei top (anche perché ero abbastanza simile ad una tavola da surf…).
Ho ancora nel cassetto un bellissimo foulard di Ken Scott in garza di cotone, regalatomi da Ursula, sorella del mio ex-fidanzato, nell’ormai lontano 1980. Eppure è ancora attualissimo.
Per ora mi fermo qui.
A questo post ne seguiranno altri. Questo è soltanto il primo della serie.