lunedì 13 febbraio 2012

Daisy

Oggi sono passati nove giorni e mi sento di parlarne anche con voi.
Nove giorni fa, per la precisione alle 9:45 di sabato 4 febbraio, la nostra Daisy ci lasciava per sempre.
Ricordo ancora il giorno in cui entrò nelle nostre vite.
Siccome avevamo intenzione di prendere un cane, lunedì 21 aprile la nostra amica Barbara ci accompagnò al canile di Brescia. Purtroppo avendo già una gatta eravamo vincolati nella scelta, quindi cercavamo un cucciolo.
Con Gianni facemmo un giro tra le gabbie dove però vi erano molti cani già adulti. Cuccioli ce n'erano soltanto tre, ed uno era già stato scelto da altre persone. Ma io vidi soltanto lei. I tre cuccioli erano insieme, ma mentre due saltavano e abbaiavano per attirare l'attenzione, lei se ne stava seduta contro il muro, con gli occhi bassi, come se il fatto di trovarsi lì fosse colpa sua.
Chiesi informazioni e mi dissero che, insieme alla sorellina, erano state buttate da un'auto in corsa.
Mi sono sempre chiesta chi può fare una cosa simile, ma purtroppo ne sentiamo ogni giorno di storie simili se non peggiori.
Mi dissero che però avremmo dovuto aspettare almeno tre giorni perché erano arrivate al canile soltanto il giorno prima.
Mi feci promettere che sarebbe stata lei la nostra cucciola, che non l'avrebbero data a nessuno.
Resistetti fino al mercoledì, tornammo per prenderla, ma per problemi burocratici riuscimmo a portarla a casa soltanto giovedì 24.
La chiamai Daisy perché era tutta nera con una stellina bianca sul petto, bianca come una margherita.
Da allora sono passati nove anni; nove anni pieni di affetto, di momenti comici e di giochi, di scarpe morsicate e di palle rincorse. Ma anche di problemi, l'ultimo dei quali è stata la paralisi dello scorso novembre, quando le venne diagnosticato un tumore.
Non volevo vederla soffrire, però mi dissero di provare a curarla con il cortisone e vedere la reazione.
Non ci potevo credere, nell'arco di tre giorni era tornata il cane di prima. Ma fino a quando?
Sabato 4 febbraio abbiamo dovuto decidere noi per lei.
Come le avevo promesso sono stata con lei fino all'ultimo, l'ho accompagnata nel suo ultimo viaggio parlandole e stringendole la zampa.

Forse qualcuno penserà che era soltanto un cane, ma per noi era parte della famiglia.
Il suo amore per noi era incondizionato.
Qualcuno su FB mi ha segnalato questo breve testo, non so chi l'abbia scritto, ma di sicuro ha vissuto questa esperienza, e desidero condividerlo:

Quando arriverà il giorno in cui sarò malato e debole,
ed il dolore mi impedirà di dormire,
fai allora ciò che deve essere fatto,
l'ultima battaglia non può essere vinta,
sarai triste, ti capisco,
ma non lasciarti fermare dal dispiacere.
Quel giorno, più di tutti gli altri,
il tuo amore e la tua amicizia per me
devono farti sopportare la prova.
Abbiamo passato insieme molti anni belli,
non vorrai vedermi soffrire oltre.
Quando il giorno verrà, per piacere lasciami partire,
accompagnami da qualcuno che mi aiuti ad andare,
e tu resta con me sino alla fine.
Stringimi e parlami, finchè i miei occhi si chiuderanno,
so che con l'aiuto del tempo capirai che ciò che hai fatto è stato un atto d'amore.
Sebbene la mia coda si sia mossa per l'ultima volta mi hai salvato dalla miseria e dal dolore.
Non provare pena per la decisione che hai dovuto prendere,
durante tutti questi anni siamo stati molto uniti, non lasciarti abbattere dal dispiacere.
Il tuo amico a quattro zampe, che ti ringrazia di avergli donato una vita  così bella.

Ciao Daisy, non ti dimenticherò mai.