giovedì 27 giugno 2013

La figlia sbagliata - Jeffery Deaver


Thriller psicologico, abbastanza diverso dagli altri libri di Jeffery Deaver.
Un libro che esplora i sentimenti e i legami famigliari.
Oltre alla trama che ho trovato molto interessante, un elemento trainante nella storia è l'oratoria, l'abilità dei due protagonisti di riuscire ad incantare con le parole, parole che diventano arma, un'arma molto pericolosa.
Ed è questa l'arma utilizzata dal cattivo del nostro romanzo, il cui antagonista è il padre di Megan, avvocato a cui l'eloquio non difetta certamente.
Ho molto apprezzato questo lato della storia, in quanto raramente ci si sofferma a pensare a quanto possano essere pericolose le parole e su quanto possano ferire.
Le parole lasciano cicatrici invisibili ma indelebili dentro ognuno di noi, e ciononostante spesso le usiamo in modo improprio senza preoccuparci delle conseguenze.
La cosa che non mi è piaciuta per niente di questo libro (ma può essere una pecca della traduzione) è il modo (molto) maldestro di cercare di imitare il gergo degli adolescenti (certi dialoghi mi hanno riportato alla mente alcune parodie di Fiorello!)
Infatti mi auguro che:
1) sia appunto una pecca della traduzione
2) se esistono (e sottolineo il se) ragazzi che parlano così, siano veramente pochi!
È un libro che mi è piaciuto molto, e mi sento di consigliarlo; però non ci si aspetti un romanzo alla Lincoln Rhyme, anche se suspense e colpi di scena non mancano.

mercoledì 19 giugno 2013

22/11/63 di Stephen King

Grande scrittore! (il mio giudizio: da 1 a 10 è 9½)

Premetto che di Stephen King lessi più o meno quando uscì "Christine", poi più nulla in quanto non amo il genere horror.
In seguito ho visto films tratti dai suoi libri che mi sono piaciuti, e da lì il pensiero di provare a leggere qualcosa di suo.
Quando è uscito questo, ho pensato subito "ecco l'occasione che stavo aspettando!"
Amo molto i viaggi nel tempo, ed ecco che Stephen King scrive un libro di questo genere. L'ho lasciato in standby per un bel po' prima di decidermi, sempre con il dubbio che alla fine mi avrebbe deluso.
E invece... Ho scoperto un grande scrittore!
Potranno anche non piacermi gli horror, e sicuramente non leggerò tutto ciò che ha scritto, ma ragazzi, quest'uomo sa veramente scrivere, e molto bene anche!
Le descrizioni della provincia americana degli anni '50 per certi versi mi hanno ricordato la scrittura di Truman Capote in A sangue freddo.
Di questo libro cosa posso dire? È bello, è ben scritto, la storia è veramente intrigante, i personaggi ben delineati, ci trovate la Storia (quella vera del secolo scorso), un poco (veramente poco) di horror, una storia d'amore e molto altro.
Cosa mi ha lasciato? Il desiderio di rileggerlo tra un po' di tempo, e un piccolo insegnamento: non pensare mai Se non avessi fatto... Se non avessi detto... perché in realtà non possiamo sapere cosa sarebbe stato se... Magari sarebbe stato molto peggio, magari quello che al momento ci è sembrato una catastrofe in realtà è il male minore, e forse è stato meglio così!
Il mio consiglio? Un libro assolutamente da leggere!!!

A volte ritornano...

 Eccomi di ritorno.
All'inizio dell'anno tra i buoni propositi c'era anche quello di tornare a dedicare un po' di tempo al mio blog.
Ma il tempo è poco e la fantasia latita.
Allora ho pensato che potrei pubblicare le recensioni dei libri che leggo e che mi hanno particolarmente colpito.
Del resto, avevo già iniziato lo scorso anno esprimendo la mia opinione su alcuni libri che avevo letto.
Adesso spero di riuscire ad essere un po' più costante.
Quindi inizio subito con un libro che ho letto lo scorso marzo.
Fatemi sapere se vi piace questa mia decisione!