domenica 30 ottobre 2016

A spasso con Bob - A street cat named Bob


Questo mese ho letto un libro (anzi, due) che parla di un gatto. 
Cosa c’è di strano? Molte volte ho letto libri che parlano di gatti e/o di cani, e allora?
Beh, il fatto è che questo libro è diverso, perché racconta di come un gatto possa cambiarti la vita.
L’autore,  James Bowen, è un ex eroinomane che sta cercando di uscire dal tunnel della tossicodipendenza, la cui strada un giorno si incrocia con un gatto che lo sceglie come compagno di vita. È un gatto rosso, malmesso come lui, affamato e che necessita di cure. Lo trova nell’androne del condominio in cui vive. Sono due anime sole, che si incontrano, si riconoscono e si salvano. Sì, perché paradossalmente la domanda che ci si pone leggendo il libro è questa: chi salva chi? È James a salvare un gatto randagio e bisognoso di cure, oppure è Bob che salva James da se stesso rendendolo una persona migliore?

“…Bob e io eravamo anime ferite, ci eravamo incontrati dopo aver toccato il fondo e ci eravamo aiutati a curare le ferite delle nostre esistenze.”

La presenza del gatto Bob diventa fondamentale per James, uno stimolo per uscire definitivamente dalla tossicodipendenza, in quanto lo percepisce come un’opportunità, una seconda chance che la vita gli ha dato. Bob è qualcuno che dipende da lui, qualcuno di cui prendersi cura, una responsabilità. 
In cambio riceve amore incondizionato, cosa di cui aveva dimenticato l’esistenza, ma non solo. Lui, che ai più risultava invisibile, improvvisamente si ritrova ad attirare l’interesse delle persone grazie alla presenza di Bob. La gente si ferma, parla con lui, lo ascolta, e tutto questo grazie ad una palla di pelo che ha scelto lui come compagno di vita.
È divertente e sorprendente leggere dei comportamenti a volte bizzarri di questo simpatico gatto, alcuni lasciano letteralmente senza parole. Ma so per esperienza diretta che i gatti sono animali straordinari e che nulla dovrebbe stupirci con loro.

"I gatti sono creature misteriose.
Nelle loro menti c’è molto di più 
di quanto possiamo immaginare."  Sir Walter Scott

Il libro è scritto in modo semplice, una lettura facile ma che a livello empatico colpisce molto. Ci sono molti senzatetto sulle nostre strade, ma quanti di noi si soffermano a pensare a cosa sta dietro a quelle vite invisibili? Quasi nessuno, e tra questi includo anche me stessa. 

“…Tutto ciò porta, gradualmente, all’emarginazione. La gente non capisce che la mancanza di autostima e il profondo senso di disperazione che ti pervadono quando non hai un tetto sulla testa e sei costretto a suonare per strada o a vendere Big Issue, è in buona parte dovuto a questo. Tu vuoi far parte della società ma in effetti lei ti sta allontanando. E diventa un circolo vizioso.”  

Tutto questo per dire che un gatto o un cane possono veramente cambiare la vita, e quando la condividi con loro quello che ricevi in cambio non ha prezzo. Lo sa bene James Bowen, che grazie a Bob ha potuto riprendere in mano la propria esistenza e riconquistare la propria dignità.

“Bob mi aveva aiutato a credere di nuovo in me stesso e nel mondo che mi circondava. Mi aveva mostrato la speranza quando non riuscivo a vederla. E soprattutto mi aveva dato quell’amore incondizionato di cui tutti noi abbiamo bisogno.”
 
James Bowen e Bob
Le citazioni sono tratte da "Il mondo secondo Bob"
Il 9 novembre uscirà anche il film in cui Bob interpreta se stesso.

La locandina del film

mercoledì 28 settembre 2016

I Newyorkesi (di Cathleen Schine)

I Newyorkesi di Cathleen Schine

Ricordo ancora quando nel lontano 1996 acquistai un libro intitolato “La Lettera d’Amore” di una certa Cathleen Schine, scrittrice a me sconosciuta.
Mi piacque, e notai un modo particolare di scrivere, dove la storia non era soltanto una, ma erano una serie di storie di vari personaggi che si intrecciavano fra di loro, come i colori di un caleidoscopio. Purtroppo non ritrovai lo stesso fascino nei due libri successivi e quindi non lessi più nulla di suo.
Quando ho acquistato questo libro, oltre che dalla copertina e dal fatto che si parlasse di cani, sono stata attirata dall’autrice che conoscevo e che mi sembrava di intravedere nella trama riportata sulla quarta di copertina.
È vero che io sono di parte quando si parla di animali, però a me questo libro è piaciuto.
Se dovessi paragonarlo a qualcosa probabilmente lo paragonerei ad una tazza di tè o ad una cioccolata calda, quindi sicuramente qualcosa di piacevole e che ti lascia una traccia di vaga malinconia.
I protagonisti di questo libro sono gli abitanti di un quartiere molto tranquillo nell’Upper West Side di New York, vicino a Central Park, ma lo sono anche i loro cani con cui condividono le loro esistenze tra passeggiate e solitudine.
Ne emerge un ritratto della Grande Mela un po’ diverso da quello che vediamo di solito della metropoli frenetica e pulsante di vita.
Il quartiere diventa in qualche modo un piccolo villaggio, dove giorno dopo giorno queste persone si incrociano e nelle loro solitudini finiscono per trovare una sorta di serenità proprio nei gesti di tutti i giorni, a volte monotoni ed altre invece assolutamente spontanei, come quello di Everett che si ritrova ad acquistare un mazzo di tulipani gialli senza un reale motivo, per poi farne dono a Jody che vede passare con il suo cane al guinzaglio.
Le esistenze dei protagonisti e dei loro cani si intrecciano fino a dare vita ad una serie di situazioni che per certi versi cambieranno il loro modus vivendi e porteranno a decisioni definitive.
Una lettura che consiglio anche a chi non possiede animali, in quanto aiuta a capire il rapporto che si crea tra umano e animale nel momento in cui diventano un nucleo famigliare, perché è questo che sono: membri di una famiglia.

mercoledì 8 giugno 2016

Arte ed emozioni

"Marie Krøyer in Ravello" (1891)
By Peder Severin Krøyer, Norwegian-born Danish Artist (1851- 1909)
- oil on canvas -

venerdì 1 gennaio 2016

Il Concerto di Capodanno (quello vero...)

...Perché per me non è Capodanno senza il Concerto dei Wiener Philarmoniker di Vienna!
Da che ho memoria il mio scorrere degli anni è sempre stato rappresentato da quello, credo di non averne perso neanche uno.
I miei ricordi del 1° gennaio sono costellati di valzer viennesi: Sangue viennese, Vino donne e canto, Storielle del bosco viennese, Rose del Sud, Il Valzer dell'Imperatore, l'Ouverture del Pipistrello, Sul bel Danubio blu e l'immancabile Marcia di Radetzky! Li riporto in italiano, perché così sono nei miei ricordi, perché la RAI traduceva tutto, anche i Wiener Philarmoniker erano gli Amici della Musica di Vienna!
Ricordo un anno da bambina in cui ho passato l'ultimo dell'anno dalle suore che gestivano l'asilo in paese, e sono rimasta fino al pomeriggio del 1° Gennaio. Tanto ho urlato, strepitato e pianto che mi hanno dovuto accendere la televisione per vedere il Concerto!
Il primo capodanno con Gianni lo abbiamo passato a Parigi (per la cronaca: mai più in tutta la mia vita, neanche se mi pagano!!!). Il 1° gennaio siamo stati in hotel fino alle 13e45, per vedere il Concerto in TV!
Non ho mai amato molto festeggiare il Capodanno, sono sempre stata una gatta selvatica.
L'unico grande sogno che ho, relativamente al Capodanno, è quello di poterlo un giorno passare a Vienna per vedere il Concerto dei Wiener Philarmoniker dal vivo. 
Scusatemi se non sono campanilista, ma non c'è Fenice che tenga: per me il Concerto di Capodanno È e SARÀ sempre soltanto quello di Vienna.
Buon Anno a tutti!!!!!!!!!


 Kaiser Walzer

Radetzky March 

Rosen aus dem Süden